Luciano Paulizzi: i consigli per eliminare le dispersioni di calore

Le costruzioni ecologicamente sostenibili sono sempre più diffuse nel nostro paese, poiché capaci di ridurre al minimo le dispersioni termiche e garantire apporti di calore meno sostanziosi durante l’inverno. Si tratta di edifici estremamente funzionali in tutte le stagioni, compresa l’estate, e che apportano un sollievo non irrilevante sul bilancio familiare.

In questo articolo vedremo come eliminare dall’origine le dispersioni di calore progettando una casa sostenibile, approfittando di alcuni consigli forniti dai migliori professionisti del settore.

Come eliminare le dispersioni di calore

In una recente intervista su 2duerighe.com, l’imprenditore romano Luciano Paulizzi ha ben definito i migliori criteri per portare avanti un’edilizia sostenibile e capace di garantire la riduzione sostanziale delle
dispersioni di calore. La chiacchierata ci consente di evidenziare alcuni
capisaldi da tenere in considerazione in fase di progettazione e realizzazione di un edificio. Per prima cosa la forma della casa deve essere compatta ed avere la zona giorno esposta verso sud. La sola scelta della
collocazione permetterà infatti di diminuire considerevolmente le dispersioni termiche.

Altro fattore estremamente importante è rappresentato dalla distribuzione
delle finestre
: in questo caso bisognerà tenere conto sia dell’esposizione che delle dimensioni. In che modo? Le finestre di dimensioni più ampie andranno esposte verso sud, mentre le finestre di dimensioni più ridotte dovranno essere esposte verso nord. Una tale distribuzione dei punti
luce diminuirà sensibilmente il consumo di energia. È bene sottolineare che la progettazione della luce naturale non solo riduce il fabbisogno di energia
elettrica di un edificio, ma migliora la salute e la produttività delle persone.

Altro consiglio fornito da Luciano Paulizzi riguarda la costruzione di pareti esterne ad alta inerzia termica, da orientare verso le direzioni più soleggiate. E soprattutto da innalzare nelle zone più affollate per consentire un notevole risparmio energetico durante l’estate. Il tetto isolato, inoltre, andrà assolutamente incluso nella progettazione. Questo perché si tratta dell’elemento strutturale maggiormente esposto alla dispersione termica durante l’inverno e ovviamente all’irraggiamento durante le stagioni più calde.

Attenzione anche alla progettazione del giardino, aspetto troppo spesso
trascurato. Anche la predisposizione e la distribuzione della vegetazione ha la sua sostanziale importanza, perché consente di creare una sorta di barriera naturale per il freddo e per il caldo.

Altra utile precisazione è quella relativa alla definizione di edilizia sostenibile. Come giù sottolineato sopra, l’architettura sostenibile progetta e costruisce edifici capaci di limitare l’impatto ambientale e garantire maggiore efficienza energetica. Oltre che il miglioramento della salute, del comfort e della qualità della vita più in generale. Fare architettura sostenibile si traduce nel soddisfare i bisogni delle persone senza incidere sull’ambiente e sul contesto.

Nella bioedilizia si fanno rientrare sia i materiali utilizzati che le procedure
messe in atto per la costruzione dell’abitazione. Ma quali materiali possiamo considerare perfettamente rientranti nei processi di bioedilizia? Quelli ottenuti attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, ma anche quelli riciclati da materiali di recupero. Elementi a emissioni zero, dal basso o nullo contenuto di COV e resistenti all’umidità, alle muffe, spore e altri microbi sgraditi.

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