Alla scoperta dell’Africa Orientale: viaggio oltre il safari

Il desiderio di viaggiare, che ha dovuto subire una battuta d’arresto durante la pandemia, è ritornato più forte che mai e, con il 2023, si spera in una totale ripresa degli spostamenti, anche a lungo raggio, nonostante la crisi economica mondiale e le preoccupazioni per la guerra.

Dai dati dell’Osservatorio del BIT 2023, emerge che gli italiani nel 2023 spenderanno 482 euro in più per i viaggi rispetto al 2022. Le destinazioni principali saranno luoghi fuori dal circuito turistico tradizionale e ci sarà un unico grande filo conduttore a guidare la scelta del luogo di vacanza: la sostenibilità. Tra le mete più gettonate quest’anno e per il futuro c’è l’Africa, nella sua parte più selvaggia e incontaminata. Tra le zone che suscitano maggior interesse c’è l’Africa orientale, preferita per la molteplicità delle esperienze possibili e per l’unicità dei suoi paesaggi. Vediamo quali sono le attività possibili oltre il Safari.

Africa Orientale: i luoghi

Il fascino dell’Africa orientale è dovuto alla sua conformazione geografica, alla presenza di alte vette e di spettacolari laghi e soprattutto alla Grande Migrazione, tra gli spettacoli più impressionanti del pianeta. Tra il Kenya e la Tanzania, infatti, ogni anno migliaia di gnu e zebre si spostano tra la riserva nazionale Masai Mara del Kenya e il parco nazionale Serengeti in Tanzania. È qui che si possono svolgere i safari più impressionanti e suggestivi, ma è meraviglioso anche percorrere a piedi queste zone o lasciarsi conquistare dalle vette delle montagne con una giornata di trekking. Tra le mete più consigliate per gli amanti della camminata c’è sicuramente il Monte Kenya, alta 5,199 metri e seconda vetta del continente, che permette di entrare in contatto con numerosi habitat e specie animali. Per organizzare al meglio le attività in Africa orientale, prima di partire è importante informarsi su quando andare in Kenya perché il clima è molto variabile e si potrebbe incappare nel periodo delle piogge.

Africa orientale: alla scoperta del popolo Masai

Tra Kenya e Tanzania vive il popolo Masai, tra i più conosciuti tra le popolazioni indigene dell’Africa. Vagano nella savana, spostandosi periodicamente in totale libertà.
Nonostante l’avvento della civiltà, ancora oggi i Masai preservano le antiche tradizioni e propongono modelli di vita molto differenti rispetto a quelli a cui siamo abituati. Sono principalmente pastori e il bestiame rappresenta non solo una fonte di sostentamento, ma è anche protagonista di usanze tipiche e varie attività.

I Masai indossano abiti tradizionali e gioielli realizzati con perline colorate. Le donne hanno i capelli rasati e gli uomini, invece, delle lunghe trecce. Una delle tradizioni più famose di questa popolazione è la danza Masai, che si caratterizza per salti molto alti che vengono effettuati dagli uomini seguendo un particolare ritmo di musica. Si possono incontrare durante il viaggio nei pressi del Kilimangiaro, il tetto dell’Africa, con i suoi 5,885 metri.Africa orientale: relax in spiagge da sogno

Oltre a paesaggi mozzafiato e ad escursioni, in Africa orientale ci si può rilassare anche in spiaggia, con distese di sabbia bianca lambite dall’Oceano Indiano. Tra le spiagge più famose c’è quella di Zanzibar, in Kenya, uno spettacolo della natura che permette di conciliare relax e cultura. Qui infatti si può entrare in contatto con la cultura Swahili. In Tanzania la costa, chiamata costa Swahili, è lunga circa 800 chilometri e si caratterizza per la presenza di palme, numerosi uccelli e acque dal colore turchese. Meno affollata di Zanzibar, è il luogo ideale per riposarsi dopo una giornata di trekking e assaporare i tramonti di fuoco di questa zona del mondo.

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